Mostre impressionisti
Per la prima volta in Italia, Padova dedica una mostra ai grandi capolavori provenienti dalla Collezione danese Ordrupgaard, esposti a Palazzo Zabarella, in coincidenza con il completo rinnovo del Museo che ad essa è dedicato a Copenaghen in Danimarca.
L’Impressionismo
L’Impressionismo è una corrente artistica nata a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento, precisamente tra il 1860 e il 1870, e durata fino ai primi anni del Novecento.
Essa nasce in contrapposizione all’arte accademica dell’epoca sfidando la critica con opere apparentemente incomplete, spesso realizzate in poche ore.
Il nome “impressionismo” deriva dal giudizio poco lusinghiero del critico d’arte Louis Leroy che, prendendo spunto dall’opera di Claude Monet “Impressione. Levar del sole”, fece dell’ironia sul modo di dipingere di quel giovane gruppo di artisti, considerando le loro opere incomplete, poco più che “impressioni”, appunto.
Il punto cardine dell’arte impressionista è la pittura “en plein air” (all’aria aperta): solitamente gli artisti impressionisti abbandonavano il chiuso degli atelier per dipingere la realtà “dal vivo” cogliendone tutte le sfumature. Questo approccio del tutto nuovo alla pittura è stato reso possibile anche dall’invenzione del cavalletto da campagna e dei colori in tubetto, molto più semplici da trasportare.
Le opere degli impressionisti inoltre non rappresentano la realtà così com’è ma in base a come viene percepita dall’occhio dell’artista nel momento in cui la dipinge: icolori non sono più mescolati sulla tela ma vengono semplicemente accostati, dando vita a spettacolari contrapposizioni cromatiche.
La mostra
La Fondazione Bano e il Comune di Padova sono entrati, unici in l’Italia, nel pool di quattro grandi sedi mondiali selezionate per accogliere la celebre Collezione danese, eccezionalmente disponibile per il completo rinnovo del Museo che ad essa è dedicato a Copenaghen. La mostra “Gauguin e gli Impressionisti” è transitata alla National Gallery of Canada, per raggiungere quindi l’Italia a Palazzo Zabarella e concludersi in una sede svizzera, prima di rientrare definitivamente all’Ordrupgaard Museum, a nord di Copenaghen.