La Cappella di Giotto a Padova dove regna l’incanto e lo stupore
La Cappella degli Scrovegni in centro a Padova, a 15 minuti dall’hotel Valbrenta, custodisce al suo interno uno dei capolavori della pittura italiana del Rinascimento: il ciclo di affreschi e l’importante Giudizio Universale di Giotto.
Innovazione nel 1300
Il Giudizio Universale di Giotto, ricopre integralmente la controfacciata della Cappella degli Scrovegni, questo ha un tantino stravolto la tradizione pittorica dell’epoca, perché nella rappresentazione, prima di Giotto, le figure dell’affresco sono sempre organizzate in settori orizzontali, completamente separate le une alle altre, mentre il maestro Giotto nella cappella padovana, unificò in un’unica scena l’intera rappresentazione del Giudizio, del Paradiso e dell’Inferno, bypassando le suddivisioni e coinvolgendo tutte le figure in un unico spazio.
Curiosità e giochi di luce
La chiesa Santa Maria dell’Arena, che tutti conoscono con il nome della famiglia che gli ha dato origine, Cappella degli Scrovegni, nasconde una particolarità resa nota grazie ad uno studio astronomico.
Il 25 dicembre, giorno di Natale, la luce del sole passa attraverso le finestre della cappella, effettua un’escursione particolarissima, che dall’ingresso, il varco della famiglia Scrovegni, si decentra sull’altare e sulla rappresentazione della Natività.
Allo stesso modo, la luce si comporta in relazione a tutto ciò che riguarda la Madonna, cui è dedicata la chiesa: il volto di Maria viene illuminato grazie a dei fori l’8 settembre, giorno della sua nascita, e il 25 marzo, ricorrenza dell’Annunciazione.
Il particolare della stella cometa di Giotto
Sempre studi astrofisici hanno sollevato un enigma sulla cometa raffigurata da Giotto nella natività della Cappella degli Scrovegni.
Sopra la raffigurazione della Natività Giotto, dipinge una palla rossa che si trascina dietro una striscia conica dello stesso colore che termina sfumando in nero. Questo particolare è stato evidenziato solo nel 1979 dalla studiosa americana di arte Roberta Olson che ha avanzato l’ipotesi che si tratti di una cometa di Halley. Probabilmente Giotto la vide con i propri occhi dato che passò nei cieli nel 1301, poco prima che lui iniziasse a dipingere la Cappella degli Scrovegni.
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