Arte in Veneto
In sette millenni il Veneto ha raccolto alcune tra le maggiori testimonianze storiche ed artistiche dell’umanità, divenendo un bacino culturale senza eguali nella Penisola e meta fra le più ambite nel mondo.
Il Veneto: terra d’arte da sempre
I ritrovamenti più antichi appartengono al veronese e consistono in migliaia di incisioni rupestri sparse lungo la costa orientale del Garda. Anche la civiltà paleoveneta, sita nei centri di Este e Padova durante l’Età del Ferro, si è rivelata molto generosa in fatto di reperti e ci ha lasciato svariati oggetti in ceramica e bronzo. Roma, che assorbì gradualmente il Veneto fino a trasformarlo in provincia nel I secolo a.C., si occupò della costruzione delle vie di comunicazione e dei centri abitati, i quali conservano ancora monumenti e resti di incredibile bellezza e maestosità imperiale. Il simbolo più evidente della romanizzazione del Veneto rimane l’Arena di Verona.
Il Medioevo presenta aspetti peculiari a seconda della zona. Nella laguna veneziana, visti i frequenti scambi commerciali col sud del Mediterraneo, si è fuso con elementi della cultura orientale lasciando segni evidenti nell’architettura dei palazzi e delle chiese. Spostandosi all’interno, incantano la pieve longobarda di San Giorgio in Valpolicella, il romanico di San Zeno Maggiore a Verona e la Chiesa dei Santi Felice e Fortunato a Vicenza. E poi c’è Padova col realismo pittorico di Giotto: la cappella palatina affrescata verso il 1302 per il banchiere Enrico Scrovegni rimane un caposaldo dell’arte europea.
L’affermazione del Rinascimento nel Veneto fu prerogativa di Padova col fiorentino Donatello per la scultura e Andrea Mantenga per la pittura. A Venezia invece sono conservate le opere immortali di Tiziano, del Tintoretto e del Veronese.
Nel secolo successivo si evidenziò a Venezia la figura di un altro architetto, Baldassarre Longhena, che operò su tutta la città lagunare con progettazioni alquanto differenti fra loro. Sempre nel veneziano, ma nell’ambito dell’intaglio del legno, lavorò il bellunese Andrea Brustolon il quale fornì sculture e mobili raffinatissimi per molte chiese e palazzi. Il vedutismo veneziano del Settecento, coi suoi effetti prospettici misurati a regola d’arte, ha sicuramente il maggiore rappresentante in Antonio Canal detto il Canaletto, ma trova altri nomi di tutto riguardo in Bernardo Bellotto e Francesco Guardi. Con la teatralità pittorica di Giambattista Tiepolo e Pietro Longhi che vela d’ironia i propri ritratti si chiude per Venezia un periodo particolarmente prolifico.
Cosa vedere: Venezia e Padova
Arrivando a Venezia, da vedere per prima è piazza San Marco con la sua basilica e il campanile. A seguire, c’è il Canal Grande con i ricchi palazzi e i ponti ormai passati alla storia come Rialto o il Ponte dei Sospiri. I musei sono numerosi: Ca’ Rezzonico (Museo del Settecento Veneziano), Ca’ Pesaro (Galleria Internazionale di Arte Moderna), Museo Correr (il museo della città e della civiltà veneziana) e poi ci sono le otto Scuole che racchiudono tesori unici come le tele del Tintoretto alla Scuola di San Rocco e le opere del Carpaccio alla Scuola di San Giorgio.
Padova invece è la città di Giotto. Qui c’è la famosa Cappella degli Scrovegni, interamente restaurata, e la Basilica di Sant’Antonio che conserva, oltre agli affreschi del noto pittore, anche la Statua del Gattamelata di Donatello e l’oratorio, capolavoro dell’arte trecentesca. Splendidi sono anche i Musei Civici con opere d’arte che spaziano dal ‘300 al ‘700 tra cui ricordiamo gli Angeli di Guariento, il Crocifisso di Giotto e le pale del Bellini.