Città di Padova
Tante persone illustri hanno vissuto le strade di Padova, attratti dai capolavori d’arte che la città racchiude e dalla dolcezza dei dintorni. Moltissimi l’hanno visitata nei secoli e ne hanno apprezzato le molteplici qualità che la caratterizzano. La sua tradizione culturale è un vanto per l’Italia intera: la sua Università, detta Bo, dal nome di un antico albergo, risale al 1222, la seconda nel nostro Paese dopo Bologna e tra le primissime in Europa.
Padova è uno dei più importanti centri economici e culturali del nord Italia. Secondo la leggenda riportata da Virgilio nell’Eneide, Padova sarebbe stata fondata da Antenore, il mitico eroe fuggito dall’incendio di Troia e sbarcato sulle rive dell’Adriatico. Padova è anche antica sede vescovile oltre che universitaria, è bagnata dal fiume Bacchiglione ed è collegata per mezzo di canali navigabili al Po e, tramite la Riviera del Brenta, alla laguna di Venezia.
Cosa visitare
Padova offre, dal punto di vista artistico, una prestigiosa peculiarità: la maggiore concentrazione di affreschi medievali. Infatti Giotto, Giusto, Mantegna, Guariento e Altichiero hanno lasciato i loro “segni” nei palazzi e nelle chiese della città. Molti dipinti dei pittori veneti dal ‘300 al ‘700 sono invece conservati nella Pinacoteca del Museo Civico agli Ereminati. Il monumento più conosciuto di Padova è senza dubbio la Cappella degli Scrovegni, situata all’interno del giardino pubblico dell’Arena. L’emozione data dalla spettacolo delle figure sacre di Giotto, che rivestono interamente la Cappella, non ha paragoni. La Cappella degli Scrovegni è uno dei grandi luoghi d’arte del mondo e da sola giustifica una visita alla città di Sant’Antonio.
La Basilica di Sant’Antonio, conosciuta come il Santo, è una costruzione romanico-gotica con echi bizantino-veneziani, eretta tra il 1232 e la metà del Trecento per custodire la tomba del predicatore Antonio da Padova, (in realtà come fose già sapete portoghese nato a Lisbona). Otto cupole, due sottili campanili e alcune torricelle la rendono un po’ simile ad una moschea. Donatello ha lasciato, ad ornamento dell’altare maggiore, alcuni bronzi, che sono l’opera più importante dell’interno, oltre agli affreschi di Altichiero e di Jacopo d’Avanzo. Sempre di Donatello è la statua equestre, situata in piazza del Santo, del Monumento al Gattamelata, di eroica classicità e misura, che è tra i massimi capolavori del Rinascimento. Il monumento equestre del Gattamelata, condottiero della Repubblica veneziana, è uno dei capolavori di Donatello finito nel 1453.
La Piazza del Santo è il cuore della tradizione artistico-religiosa della città di Padova legata a uno dei santi più famosi e venerati d’Italia: Sant’Antonio. Sulla piazza si affacciano anche oltre alla basilica e al monumento del Gattamelata, la scuola di Sant’Antonio, l’oratorio di San Giorgio e una sequenza di portici con vecchie case e botteghe. L’oratorio presenta un notevole ciclo di affreschi dell’Altichiero (1379-1384). La scuola del Santo, invece, offre un altro ciclo di affreschi dedicati alla vita di Sant’Antonio, opera di vari artisti della scuola cinquecentesca veneta, fra cui Tiziano.
Luoghi naturali
Insomma, Padova è una città di assoluta bellezza, da non perdere.
La pianura del fiume Brenta nell’Alta Padovana offre esempi monumentali quali Villa Contarini e la bellissima cinta muraria di Cittadella, percorsi nella spiritualità sulle tracce di Sant’Antonio, insoliti fenomeni naturalistici come le risorgive. L’area che si estende tra i Colli Euganei e l’Adige racchiude il bacino termale più famoso d´Europa, Abano Terme e Montegrotto, oltre che le straordinarie cittadine murate di Monselice, Este e Montagnana.
Dall´isola naturalistica delle verdi colline degli Euganei, oggi divenuti Parco Regionale, i paesaggi della Bassa Padovana digradano verso la pianura del Conselvano, caratterizzata dalla presenza di distese agresti e di ville dall´inestimabile valore architettonico fino alle oasi naturalistiche della Saccisica. Qui ettari di laguna, con canali e specchi d´acqua si alternano alle valli da pesca e alle aree di terreno bonificate. Da Padova è facilmente raggiungibile anche Arquà Petrarca, dove Francesco Petrarca passò gli ultimi anni della sua vita.