Collezione Ordrupgaard
A Padova nell’affascinante Palazzo Zabarella, sono esposti capolavori di Gauguin, Cézanne, Degas, Manet, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Matisse sono proposti in “Gauguin e gli Impressionisti”, provenienti dalla Collezione Ordrupgaard.
La Fondazione Bano e il Comune di Padova sono entrati, unici in l’Italia, nel pool di quattro grandi sedi mondiali selezionate per accogliere la celebre Collezione danese, eccezionalmente disponibile per il completo rinnovo del Museo che ad essa è dedicato a Copenaghen. Nel 2018 la mostra “Gauguin e gli Impressionisti” è transitata alla National Gallery of Canada, per raggiungere quindi l’Italia a Palazzo Zabarella e concludersi in una sede svizzera, prima di rientrare definitivamente all’Ordrupgaard Museum, a nord di Copenaghen.
La mostra riunisce alcuni capolavori francesi provenienti della Collezione creata nei primi anni del Novecento dal banchiere, assicuratore, Consigliere di Stato e filantropo Wilhelm Hansen e da sua moglie Henny. Questa collezione danese è considerata oggi una delle più belle raccolte europee di arte impressionista, valutata come «senza rivali nel nord Europa».
La collezione Ordrupgaard
La collezione è stata creata nei primi anni del Novecento dal banchiere, assicuratore, Consigliere di Stato e filantropo Wilhelm Hansen e da sua moglie Henny. Questa collezione danese è considerata oggi una delle più belle raccolte europee di arte impressionista, valutata come “senza rivali nel nord Europa”.
Wilhelm Hansen era un collezionista di sola pittura danese. In occasione del suo primo viaggio d’affari a Parigi nel 1893, in cui ebbe modo di visitare gallerie e musei, fu affascinato dalla nuova pittura francese. Dopo varie frequentazioni maturò, nel 1915, il progetto di creare una collezione di arte francese all’altezza di quella danese che già possedeva.
Essendo banchiere e collezionista, Hansen capì che l’arte francese poteva aumentare di valore e che quindi sarebbe stato un perfetto investimento. Purché ad essere acquistate fossero le opere realmente più importanti sul mercato. Questa scelta spiega la presenza in Collezione di una concentrazione così elevata di capolavori.
Il percorso
Si parte dal classicismo di Ingres e dal romanticismo di Delacroix per passare alle splendide visioni naturalistiche di Corot e di Courbet. Il passo successivo è la cosiddetta la scuola di Barbizon che, formatasi dopo il 1836 intorno a Théodore Rousseau, all’epoca considerato uno dei maggiori pittori di paesaggio francesi, influenzerà profondamente i nuovi autori dell’impressionismo: da Sisley a Renoir.
Proprio la sala dedicata a Sisley risulta una delle più affascinanti del percorso, con sei dipinti che documentano l’evoluzione dell’artista nell’arco di oltre trent’anni. Dal figurativismo ancora un po’ venato di accademismo degli inizi alle sperimentazioni della maturità, fino al recupero di una dimensione quasi classica nelle ultime tele. Nella sala successiva troviamo il celebre Ponte di Waterloo di Monet che vale da solo l’ingresso della mostra ed il viaggio a Padova. Vicino si trovane alcune splendide marine della Normandia tra cui il Mare in burrasca, nuvoloso di Charles-François Daubigny, che grazie alle ondate di colore denso sembra un bassorilievo. Stupende anche la sezioni con Degas e Cézanne e soprattutto quella dedicata a Pissarro, con sei tele che spaziano dalle visioni di una Parigi Fin de siècle ad atmosfere più agresti, quelle preferite dall’artista.
Fino ad arrivare a Gauguin, che per molti versi supera l’impressionismo e, con i suoi colori piatti e la semplicità del tratto, ne costituisce quasi l’antitesi. Un percorso che, grazie anche all’allestimento, equivale ad un viaggio nel tempo: una passeggiata nella Ville Lumière dei grandi romantici.